TRAPANI. 4 AGO. La tedesca Jugend Rettet, erano tra le ong, tra cui Msf, che non avevano sottoscritto il nuovo codice di condotta preparato dal Viminale e la sua imbarcazione Iuventa è stata posta sotto sequestro dalla procura di Trapani.
Proprio tale procura indaga da mesi sui salvataggi effettuati nelle acque del Canale di Sicilia da navi delle ong e ha chiesto ed ottenuto dal gip il sequestro della Iuventa.
Il reato ipotizzato, ancora a carico di ignoti, è il favoreggiamento dell’ immigrazione clandestina.
Nell’inchiesta, condotta dallo Sco, sarebbe stato usato anche un agente sotto copertura.
In particolare, uno avrebbe lavorato sulla nave Vos Hestia che opera per conto di Save the Children.
La Iuventa è un peschereccio battente bandiera olandese di 33 metri, è stato fermato in mare e condotto a Lampedusa.
Per scortarlo in porto sono intervenute diverse motovedette della Guardia costiera, con un grande spiegamento di forze dell’ordine anche sulla banchina.
Il comandante della Capitaneria di porto di Lampedusa, il tenente di vascello Paolo Monaco, è salito a bordo della nave dove è rimasto per oltre due ore per un normale controllo.
Le cose sono, però, andate diversamente con il peschereccio che è stato sequestrato.
Gli inquirenti avrebbero accertato che in almeno tre casi alcuni componenti dell’equipaggio della nave, non ancora identificati, avrebbero avuto contatti con trafficanti di migranti libici e sarebbero intervenuti in operazioni di soccorso senza che i profughi fossero in reale situazione di pericolo.
I migranti sarebbero stati trasbordati sulla nave della ong scortati dai libici.
Sempre secondo le indagini tramite il radar è stato scoperto come la Iuventa arrivava anche a 13 miglia dalle coste libiche, circostanza anche pericolosa.
L’imbarcazione piccola e vetusta, serviva da ‘piattaforma’ ed era sempre necessario l’intervento di una nave più grande sulla quale trasbordare i migranti soccorsi dal piccolo natante.